DURATA: 3 giorni
TARGET: famiglie, turista esperienziale, turista culturale
OBIETTIVO: Riscoprire e valorizzare i luoghi legati ai mestieri tradizionali dell’Oltrepò Mantovano
L’Oltrepò Mantovano è un territorio con forte vocazione agricola, che ancora conserva la memoria e la tradizione degli antichi mestieri: mestieri di terra e mestieri d’acqua. Partendo da San Benedetto Po, dove si può visitare uno dei primi e maggiori musei etnografici in Italia – il Museo Polironiano – si percorrerà un itinerario alla scoperta dei luoghi che custodiscono e raccontano la cultura rurale del territorio.
PROGRAMMA DI VIAGGIO
1. San Benedetto Po
Partenza da San Benedetto Po, con la visita al borgo, all’Abbazia del Polirone e al Museo Civico Polironiano. Questo luogo racchiude la memoria delle comunità agricole del basso Mantovano, attraverso il racconto sia del patrimonio materiale (costituito da circa 13.000 oggetti; parliamo di uno dei maggiori musei etnografici in Italia), sia di quello immateriale (ritualità, leggende, saperi orali). La visita è coinvolgente e interessante e ben introduce al percorso nel territorio dell’Oltrepò Mantovano.
www.museocivicopolironiano.it – T +39 0376 623050
Tempo: 2 ore
2. Quistello
Partenza per Quistello, con la visita ad un luogo dal grande interesse ambientale e ingegneristico: il parco delle Golene Foce Secchia. È qui possibile passeggiare per raggiungere la Botte Villoresi, opera ingegneristica di grande importanza per la bonifica di questa zona. La botte, realizzata all’inizio del 1900, permette il passaggio di un canale sotto al fiume Secchia. L’opera ha avuto grande importanza per questo territorio, per diversi motivi: innanzitutto ha permesso di recuperare terreni per la coltivazione; inoltre ha contribuito alla efficiente gestione delle acque per l’irrigazione. Non dimentichiamo infine che un oltre un secolo fa la costruzione di un manufatto di questo genere creò lavoro per molti abitanti di questa zona. Oggi la Botte Villoresi fa parte della rete del Consorzio di Bonifica Terre dei Gonzaga in Destra Po.
www.parcofocesecchia.it – T +39 0376 627201
Tempo: 1,5 ore
3. Nuvolato di Quistello
In pochi minuti si raggiunge Nuvolato di Quistello per la prossima tappa. Per il pranzo è possibile acquistare prodotti tipici per un pranzo al sacco, oppure fermarsi in uno dei ristoranti della zona. Per il pranzo al sacco è possibile acquistare prodotti tipici nei 7 negozi e 10 ristoranti della zona.
4. Museo Gorni di Nuvolato
Il pomeriggio si apre con la visita al museo Gorni di Nuvolato (per prenotazioni 0376617158, oppure cultura@comune. quistello.mn.it). L’artista (scultore, architetto, pittore) Giuseppe Gorni ha ritratto nelle sue opere – molte delle quali all’interno del palazzo ex scuole G. Pascoli, da lui progettato – personaggi e mestieri del mondo contadino. Le guide dell’Associazione Amici del Museo Gorni vi faranno immergere in un mondo antico, fatto di storie di persone semplici. Uno spaccato del piccolo mondo di Nuvolato (e di quest’area della Pianura Padana) attraverso volti e storie di persone, ritratti dall’artista in modo semplice, immediato, emozionante! Diverse opere di Gorni sono sparse per il paese di Nuvolato: alcuni graffiti, diversi edifici da lui progettati, una scultura di donna all’ingresso del cimitero, una cappella e la tomba della famiglia dell’artista. Consigliamo anche una visita al paese di Quistello, dove si possono trovare altre testimonianze di Giuseppe Gorni (come il Palazzo Palestra, che riporta al tipico stile dell’artista).
Tempo: 2 ore
5. Quingentole
Il viaggio tra i paesaggi rurali prosegue verso Quingentole. Il paese presenta una magnifica piazza, che ospita la splendida villa Vescovile, oggi sede del palazzo Comunale. In fondo alla piazza, verso l’argine Po, si trova l’OMMA, Officina Museo della Meccanizzazione Agricola. Qui, accompagnati dai membri dell’Associazione Aratori del Po (tel. 347.6796783, oppure 349.4422350), è possibile fare un viaggio nel tempo, tra attrezzi agricoli antichi e trattori d’epoca. Le fotografie d’epoca e il racconto degli accompagnatori rendono la visita piacevole e interessante. Al termine della visita ci si può spostare verso l’argine e procedere in direzione della Piarda a Po. Questo manufatto, unico in questo tratto del fiume, serviva alle lavandaie per poter lavare la propria biancheria nel fiume in maniera sicura e funzionale. Accanto alla Piarda si trova un attracco per le barche; attualmente possono attraccare solo le piccole imbarcazioni, ma alcuni interventi che riguarderanno l’alveo del fiume, permetteranno il passaggio anche di motonavi di maggiori dimensioni per le gite sul Po. Si può inoltre passeggiare, o fare una pedalata, sull’Argine; proseguendo infatti dalla Piarda per circa un chilometro si giunge all’Impianto Idrovoro Sabbioncello, maestosa opera di ingegneria idraulica in grado di prelevare dal fiume Po le acque destinate all’irrigazione di 77.000 ettari di terreni della Pianura Padana Mantovana e Modenese!
Tempo: 2 ore
6. Cena e pernottamento
Per la cena consigliamo i 12 ristoranti della zona, per il pernottamento consigliamo i 5 agriturismi della zona.
7. Schivenoglia
La prima tappa della seconda giornata ci porta a Schivenoglia, piccolo paese senza affacci sul Po. Qui si respira tutta l’atmosfera agricola e rurale di questi territori. È possibile visitare la Corte Rangona. Si tratta di un’antica corte agricola riqualificata, all’interno della quale sono stati raccolti manufatti e attrezzi della cultura contadina; sono inoltre presenti nella tenuta molti animali. Qui è possibile rilassarsi in mezzo alla natura e alla civiltà agreste!
Visita su prenotazione: T +39 0386 58247
8. Poggio Rusco
Attraversando un territorio rurale, caratterizzato da campi punteggiati di corti e cascine, ci si dirige verso Poggio Rusco per la visita alla Torre Falconiera (info e prenotazioni presso il Comune di Poggio Rusco, tel. 0386 51001). All’interno della torre, oltre alle mostre temporanee, è possibile vedere i plastici realizzati dall’artigiano-artista Remo Merighi che raccontano i mestieri e i personaggi tradizionali di Poggio (e dell’Oltrepò Mantovano): il vignaiolo, il contadino, l’allevatore, il maniscalco, il falegname, ecc. Un modo divertente e interessante per scoprire e riscoprire la cultura locale! Dai mestieri antichi a quelli moderni, il centro storico di Poggio Rusco offre una visita molto piacevole; sotto i pittoreschi portici si possono gustare i profumi e i colori delle diverse botteghe che ancora oggi popolano il paese. Consigliamo di acquistare i prodotti locali presso i forni, le macellerie, le salumerie, i fruttivendoli, gli alimentari del paese! Per l’acquisto di prodotti tipici consigliamo anche i 9 negozi della zona.
9. Magnacavallo
Dopo la visita alla Torre e la passeggiata nel centro di Poggio Rusco, si procede verso Magnacavallo, per raggiungere il quale consigliamo una tappa intermedia a Dosso dell’Inferno, una corte agricola Gonzaghesca di grande fascino e pregio storico e architettonico. Una curiosità: un documento del 1480 conservato presso l’Archivio di Stato di Mantova, cita il dono al Marchese Federico I Gonzaga di “nove meloni de la melinara del Dosso de l’Inferno”. Una corte storica, dunque, e un prodotto del territorio già considerato eccellenza oltre 500 anni fa! Giunti a Magnacavallo, nella Piazza IV Novembre troviamo sia il Monumento all’Emigrante, sia il Museo dell’Emigrazione (nell’edificio del Palazzo Comunale): Magnacavallo è infatti capitale morale dell’emigrazione mantovana. A partire dalla fine del 1800, infatti, il Mantovano è stato territorio di emigrazione: contadini e artigiani si recavano in altri Paesi alla ricerca di migliore fortuna e di nuove possibilità. Il Museo raccoglie le memorie di questa storia e racconta attraverso molti oggetti, fotografie, testimonianze, i protagonisti dell’emigrazione mantovana. Spesso furono storie di successo, tuttavia fu sempre forte il legame degli emigrati con la loro terra. Il Museo dell’Emigrato racconta, quindi, non tanto i lavori svolti sul territorio, quanto il saper fare e l’operosità di persone che portarono in giro per il mondo la “mantovanità”. Segnaliamo i 4 esercizi commerciali/aziende agricole in cui poter acquistare prodotti tipici per un pranzo al sacco.
www.museodellemigrato.it – Tel. 0386 55151 – museo.emigrato@comune.magnacavallo.mn.it
Tempo: 1 ora
10. Moglia di Sermide
Da Magnacavallo, in 15 minuti ci riportiamo verso la sponda del fiume Po, precisamente a Moglia di Sermide (Comune di Sermide e Felonica). Qui è possibile visitare lo stabilimento idrovoro. Risalente al 1907 e attualmente funzionante, l’impianto ha non solo un fortissimo valore ingegneristico (ha consentito la bonifica di questi territori e ad oggi permette l’irrigazione in sicurezza dei campi), ma anche architettonico e, potremmo affermare, artistico. L’estetica dell’impianto è infatti molto curata, monumentale sia all’esterno che all’interno, com’era d’uso all’inizio del Novecento; l’idea era infatti che estetica e funzionalità dovessero andare di pari passo. Così, a distanza di oltre un secolo, possiamo ancora oggi ammirare questo splendido manufatto e meravigliarci per il suo servizio al territorio. Visita su prenotazione: T +39 0376 222780 info@gonzagadxpo.it Accanto allo stabilimento del Canale Agro Mantovano e Reggiano, sorge anche l’impianto idrovoro Bonifica di Revere, costruito nel 1926, anch’esso di grande bellezza e suggestione. Dopo la visita agli impianti idrovori, consigliamo l’acquisto delle eccellenze agroalimentari di questa zona: il melone e la cipolla di Sermide, il Tiròt (una particolare focaccia prodotta con la cipolla paglierina autoctona), nei 11 negozi della zona.
11. Borgocarbonara
L’ultima tappa della giornata è a Borgocarbonara. Consigliamo la visita della Villa Bisighini (oggi sede comunale; per prenotazioni tel. 0386 41549), che fu dimora di Francesco Bisighini, carbonarese che da giovanissimo (nell’Ottocento) si trasferì in Argentina in cerca di fortuna. Divenuto un importante imprenditore edile, tornò al paese natale e fece edificare nel 1912 la villa e il bellissimo Mausoleo che oggi ospita la sua tomba e quella della moglie.
12. Borgocarbonara cena
Borgocarbonara è capitale Lombarda del tartufo. Consigliamo quindi una cena a base di tartufo nei 4 ristoranti della zona. Per il pernottamento consigliamo i 5 agriturismi della zona.
13. Museo del tartufo
Terza giornata. Come accennato, Borgocarbonara è località tipica per la produzione del tartufo. I Trifulìn tramandano da generazioni l’arte di cercare i tartufi nelle aree golenali del Po, che qui presentano l’ambiente ideale per questo squisito prodotto della terra. In località Bonizzo si trova il Museo del Tartufo, all’interno del quale è possibile conoscere da vicino le diverse specie di tartufo, la storia e le tecniche di raccolta dello stesso. Installazioni multimediali rendono la visita accattivante anche per i giovanissimi.
Per prenotazioni: T +39 0386 41667 – info@stradadeltartufo.org
Tempo: 1 ora
14. Borgo Mantovano
Da Borgocarbonara ci si sposta a Borgo Mantovano. La tappa è il Museo del Po, presso il palazzo Ducale di Revere. Il museo ospita diverse sezioni, tra cui una ricchissima galleria di foto d’epoca, dove sono ritratti tutti gli antichi mestieri del Po, e soprattutto dell’Oltrepò Mantovano. Vi sono poi attrezzi utilizzati per i diversi lavori, d’acqua e di terra. Un focus particolare è sul mulino natante, di cui si conserva un esemplare – fruibile per la visita e le attività didattiche – proprio a Revere. Una volta finita la visita al museo, vale sicuramente la pena la discesa in riva al Po per ammirare il mulino stesso.
www.reveremuseodelpo.it – T +39 0386 46001 – +39 335 6702863
Tempo: 2 ore
15. Pranzo
Per il pranzo al sacco consigliamo i 6 negozi della zona o le 7 trattorie o ristoranti locali.
16. Ostiglia
Dopo pranzo si attraversa il Ponte da Revere verso Ostiglia. Una passeggiata nel centro di Ostiglia ci porta alla scoperta delle ville liberty, tra le quali ve n’è una molto particolare: la Palazzina Mondadori. A proposito di mestieri, c’è chi ha costruito la propria fortuna grazie alla Cultura: Arnoldo Mondadori, nativo di Poggio Rusco, ma che a Ostiglia iniziò la propria attività prima come garzone in una stamperia, poi come stampatore e infine come editore di successo. La Palazzina Mondadori fu sede della prima tipografia di Arnoldo Mondadori e ad oggi ospita la biblioteca personale dell’Editore, con moltissime prime edizioni autografate da grandi autori, come D’Annunzio, Buzzati, Hesse,…
Per prenotazioni: Comune di Ostiglia tel. 0386 300281 – simonetta.callegarini@comune.ostiglia.mn.it
Tempo: 2 ore
17. Governolo
Ci dirigiamo infine verso l’ultima tappa della giornata: il museo diffuso del fiume a Governolo, che ci permette di chiudere idealmente un “anello” cha ha avuto come punto di partenza San Benedetto Po. Per raggiungere Governolo di Roncoferraro consigliamo di prendere via Cardinala in territorio di Serravalle a Po. In Località Cardinala si può vedere la vecchia pesa pubblica, oggi in fase di riqualificazione. Ora visibile solo dall’esterno, sarà presto visitabile anche l’interno, con il vecchio meccanismo della pesa ancora intatto e funzionante. Il Museo Diffuso del Fiume di Governolo sorge nella Conca del Bertazzolo (antica conca di navigazione progettata alla fine del 1500 dall’ingegnere idraulico Gabriele Bertazzolo) che permetteva la navigazione del Fiume Mincio fino al Po. Il percorso museale ci guida alla scoperta delle opere di ingegneria idraulica (ancora oggi qui si trovano le conche di navigazione per raggiungere il Po), delle acque nell’economia rurale di questo territorio (siamo all’interno dell’Ecomuseo delle risaie), della storia antica di quest’area (dalle testimonianze etrusche al trecentesco Castello di Governolo).
www.museodiffusodelfiume.it – T +39 340 8806468 – prolocobagnolosv@gmail.com
Tempo: 2 ore