DURATA: 3 giorni
TARGET: famiglie, turista culturale
OBIETTIVO: vivere tre giorni immersi nella “saper fare” tipico di queste terre, fra mestieri e professioni di un tempo e di oggi
Un modo singolare di scoprire e vivere un territorio è dato dalla possibilità di conoscere – a volte toccare con mano – il “saper fare” locale, l’opera di ingegnosità e competenza degli abitanti di queste terre. Se infatti conosciuto in tutto il mondo è il mestiere del liutaio – da cui l’itinerario prende le mosse,
in quel di Cremona –meno conosciuta è l’arte del produttore di corde, nel piccolo borgo di Castelponzone. Addirittura sotto traccia sono spesso i mestieri legati alla regimentazione delle acque, mestieri dunque vitali per il benessere di queste terre così intimamente legate alla vita del fiume. L’itinerario si muove tra musei, centri storici, scuole, dappertutto si celano i segreti di antiche
e nuove professioni.
PROGRAMMA DI VIAGGIO
1. Museo della civiltà contadina
Il percorso ha inizio Museo della Civiltà Contadina. Il museo ha sede nella antica cascina “Cambonino Vecchio”, in periferia della città. Aperto dal martedì alla domenica, con ingresso gratuito (per informazioni: T +39 0372 560025; museo.cambonino@comune.cremona.it ). La visita al museo è un percorso nella vita rurale fra Ottocento e Novecento. Gli ambienti sono ben curati e allestiti con strumento e arredi originali. Si passa dalla stalla (con gli oggetti legati all’allevamento), alla bugadeera (lavanderia), alla casa del fattore (con il campaniletto, i vari ambienti, tra cui la sala di rappresentanza ove spesso vengono allestite mostre temporanee), a una delle case dei contadini (con una ricostruzione della tipica cucina cremonese), al barchessale e al portico (con la collezione di macchine agricole e mezzi di trasporto), all’Oratorio della Beata Vergine di Caravaggio.
Tempo: 1 ora
2. Cremona
Giunti poi al centro della città di Cremona, si consiglia una visita ai luoghi più caratteristici. Sulla piazza del Comune si affaccia il Duomo di Santa Maria Assunta, la cattedrale cittadina e sede vescovile. Costruita nel XII secolo in stile romanico, venne ampiamente rimaneggiata nei secoli, aggiungendo elementi gotici, rinascimentali e barocchi. Caratteristica la facciata, realizzata dai maestri campionesi in marmo bianco di Carrara e in marmo rosso di Verona. A fianco del duomo, il battistero e il torrazzo, ovvero il maestoso (112 metri di altezza: è la torre medievale più alta d’Europa) e caratteristico campanile simbolo della città (si noti al quarto piano il cinquecentesco orologio astronomico, uno dei più grandi al mondo); nel torrazzo è ospitato il Museo Verticale del tempo, interessante viaggio – 502 gradini – nelle professioni e negli strumenti della misurazione del tempo oltre che punto panoramico unico sulla città. All’interno del Duomo segnaliamo il maestoso coro ligneo, il grande crocifisso in argento e oro, la cripta (romanica ma rivisitata nel XVII secolo), gli affreschi (tra cui quelli dei cremonesi Boccaccino e Brembo).
Tempo: 1,5 ore
3. Museo del violino
Dedichiamoci ora all’anima musicale della città. Cremona diede infatti i natali a Stradivari, il più famoso liutaio della storia della musicale; egli realizzò nel suo laboratorio cremonese poco meno di mille violini durante tutta la sua attività. Oggi custode delle sue memorie e delle sue opere è il Museo del Violino, situato in piazza Marconi, a pochi passi dal Duomo (aperture: sabato e domenica dalle 10.00 alle 18.00; dal mercoledì al venerdì dalle 11.00 alle 17.00; ingresso a pagamento). Il percorso nel museo nelle sue dieci sale conduce il visitatore alla scoperta dei segreti dell’arte liutaria. Si parte dalle origini del violino – con l’esposizione dei suoi “progenitori, come la violetta e la lira da braccio – per arrivare alla ricostruzione della bottega del liutaio, ai reperti stradivariani (più di settecento elementi fra disegni, forme , attrezzi, …), allo scrigno dei tesori (importante collezione tematica; si segnala il famoso Cremonese 1715), alla sala audio (dotata di un innovativo “immersive audio 3D”), alle sale della liuteria contemporanea, alla sala dedicata alla storia musicale della città, …Dopo il pranzo in città, la visita prosegue. A pochi passi dal Museo, in via Platina, ha sede – nel prestigioso palazzo nobiliare ottocentesco Mina-Bolzesi – la rinomata accademia internazionale di liuteria e archetteria “Academia Cremonensis”. Studenti provenienti da più di venti nazionalità apprendono (più di 50 i corsi disponibili) l’antica arte liutaria. La visita all’Academia consente di vedere la nascita di un violino seguendo fase per fase l’artigianale arte secolare. Per prenotazioni contattare il numero +39 0372 750661, oppure info@academiacremonensis.org.
4. Castelponzone
Terminata la visita alle bellezze cremonesi, ci dirigiamo verso Casalmaggiore, facendo tappa al caratteristico borgo di Castelponzone (frazione di Scandolara Ravara), riconosciuto come uno dei “Borghi più belli d’Italia”. La struttura di questo piccolo borgo è particolare. una serie di vie parallele che delimitano gli isolati di cui il paese è costituito. La via centrale è porticata e qui si legge perfettamente la struttura medievale fatta di botteghe: sotto i portici, infatti, tali botteghe ancora esistono, rimaneggiate nel corso dei secoli e ancora attive fino a pochi decenni fa. Nelle vie secondarie, gli “strettini”, vi erano botteghe di ogni genere e cantine. Castelponzone è inoltre il “paese dei cordai”. Nei campi circostanti veniva infatti coltivata la canapa con la quale venivano realizzate corde, fino a metà del secolo scorso; la lavorazione era artigianale e praticamente in ogni casa si svolgevano attività legate a questa produzione. Gli antichi strumenti di lavorazione della canapa e delle corde sono stati raccolti grazie ad uno scrupoloso lavoro di ricerca svolto casa per casa da alcuni volontari. Il risultato è visibile nel suggestivo Museo dei Cordai, nella via centrale del paese, nelle vicinanze della chiesa. Qui è possibile scoprire le tecniche di realizzazione delle corde e storie d’altri tempi legate alla vita nei campi. Il Museo è aperto alla domenica e nei giorni festivi dalle ore 15.00 alle ore 19.00, ma anche con prenotazione contattando l’indirizzo museodeicordai@gmail.com
Tempo: 2 ore
5. Cena
Da Castelponzone ci si trasferisce a Casalmaggiore per cena e pernottamento. Nel tragitto, uno sguardo al panorama consente tra le altre cose di notare i caratteristici “campi baulati”, tradizionale particolarità di coltivazione della terra (si tratta di appezzamenti modellati con un colmo centrale per una ottimale gestione delle acque). Per la cena consigliamo i 14 ristroranti della zona. Per il pernottamento consigliamo i 5 alberghi locali.
6. Casalmaggiore
Casalmaggiore è una popolata cittadina affacciata sul Po, storicamente sede di innumerevoli attività, soprattutto commerciali data la posizione strategica lungo il fiume. Si consiglia una visita al centro storico in piazza Garibaldi, su cui si affaccia l’ottocentesco palazzo comunale in stile neogotico. Nei dintorni della piazza troviamo il settecentesco teatro, il museo Diotti (pinacoteca), e il Museo del Bijou. Il Museo del Bijou (aperto sabato e domenica dalle 15.00 alle 19.00; dal martedì al sabato dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00. visita guidata e laboratori prenotabili al +39 0375 205344 o scrivendo a info@ museodelbijou.it; ingresso a pagamento) è situato nel seminterrato del settecentesco Collegio di Santa Croce, ed è dedicato a una tradizione che per circa un secolo è stata propria della città di Casalmaggiore: quella appunto della produzione di bijou. Nel 1882 nacque qui infatti il “placcato oro” ad opera di un artigiano locale, Giulio Galluzzi. In pochi anni il suo laboratorio divenne un’importante azienda (Fabbriche Industrie Riunite) in grado di produrre gioielli “bijou” tradizionali e poi sempre più fantasiosi e “alla moda”: orecchini, bracciali, collane, spille con materiali e forme nuovi ed accattivanti. Tutti i materiali recuperati dopo la dismissione dell’attività produttiva vennero valorizzati in una raccolta museale, dal 1985 di proprietà del Comune. Il museo offre non solo una vasta raccolta di gioielli e oggettistica (circa 20.000 oggetti “vintage” prodotti nel corso di quasi in secolo a Casalmaggiore), ma altresì uno spaccato sulla vita imprenditoriale, artigianale, industriale, lavorativa di circa un secolo, con macchinari, arredi, documenti e fotografie. Molto interessante anche l’offerta didattica, che permette di approcciare la lavorazione dei metalli e di altri materiali.
Tempo: 1 ora
7. Pranzo
Per il pranzo si consigliano diverse trattorie presso il Comune di Casalmaggiore e frazioni.
8. Po
Il pomeriggio è tutto dedicato alla conoscenza del Po e del suo mondo. Da poco più di un anno è infatti possibile il tour sul fiume grazie alla Anguilla, una motonave con 23 posti. Partenza dall’attracco, a pochi passi dal centro città di Casalmaggiore. Per informazioni e prenotazioni è necessario chiamare l’associazione, al numero +39 0375 43502 dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 19 o scrivere a info@amicidelpo.org. La navigazione permette non solo di conoscere il fiume e il suo ambiente, ma altresì le storie e le leggende che lo contraddistinguono, in primis quelle legate ai mestieri tipicamente fluviali (i pescatori, i maestri d’ascia, i pontieri, i meatori, …), grazie ai membri della Polisportiva Amici del Po.
Tempo: 2 ore
9. Aziende agricole
Per la restante parte del pomeriggio, consigliamo la visita ad aziende agricole/ laboratori, presenti tra Casalmaggiore e Viadana, per l’acquisto dei prodotti tipici del territorio: il Grana Padano, le mostarde, gli ortaggi, i salumi, le paste fresche, …La prossima tappa prevede la scoperta del Comune di Vidana, pertanto si consigliano in zona 13 ristoranti tipici per la cena e vi sono 5 diverse strutture ricettive per il pernottamento.
10. Viadana
La mattina del terzo giorno è dedicata alla scoperta della città di Viadana. Entrando dal caratteristico Arco di Porta Nuova si giunge nella centralissima piazza Matteotti, con i portici del palazzo comunale e l’ex Monte di Pietà (oggi sede della Società Storica Viadanese e della Scuola di Musica). Da visitare la chiesa arcipretale di Santa Maria Assunta in Castello, la cui costruzione iniziò nel 1522 (segnaliamo anche – a meno di 100 metri di distanza da piazza Matteotti – la chiesa di Santa Maria Annunziata e l’oratorio di San Rocco e San Sebastiano). Sul tema “mestieri” merita una visita Mu.Vi. (T +39 0375 820928), Musei di Viadana, creato nel 2003 all’interno del centenario palazzo delle scuole elementari. Il polo museale si articola su tre piani e sue due cortili, ed ospita diverse realtà. Innanzitutto, il Museo Civico Antonio Parazzi (con un ricco patrimonio archeologico tra fossili, bronzi e reperti romani, oltre a una importante collezione numismatica), il Museo della Città Adolfo Ghinzelli (variegata testimonianza della storia culturale della città), la Galleria Civica d’Arte Contemporanea, la pinacoteca (opere dei pittori del territorio), la collezione di tessuti, il fondo musicale, la sala per concerti, la biblioteca comunale, il fondo librario antico. Può concludere la visita un momento di relax negli attigui Giardini della Rotonda, con parco giochi.
Tempo: 3 ore
11. Idrovoro di San Matteo delle Chiaviche
Pranzo tra Viadana e Marcaria nei 24 ristoranti della zona. Il pomeriggio si apre con una visita all’impianto idrovoro di San Matteo delle Chiaviche, sempre in territorio viadanese (Per prenotazioni: Comune di Viadana, T +39 0375 786239, s.santini@comune.viadana.mn.it ). Lo si raggiunge risalendo l’argine dell’Oglio. La centenaria monumentale struttura – che costituisce il perno di collegamento tra gli argini del Po e dell’Oglio – comprende l’ex centrale termoelettrica e l’edificio delle chiuse, e offre al turista diversi aspetti degni di nota: architettonico, artistico, ma soprattutto ingegneristico. La visita consente infatti di conoscere da vicino la secolare opera di regimentazione delle acque. L’impianto è sede dell’Ecomuseo Terre d’Acqua fra Oglio e Po.
Tempo: 2 ore
12. Commessaggio
L’itinerario si conclude con una visita al piccolo borgo di Commessaggio, a partire dal suo caratteristico ponte di barche (realizzato nel 1976 in sostituzione di quello gonzaghesco) sul canale Navarolo. E proprio davanti al ponte fa bella mostra di sé il Torrazzo, voluto nel 1583 da Vespasiano Gonzaga, duca di Sabbioneta, e nel tempo adibito poi a sala dei dazi, alloggio militare, prigione. La torre, alta circa trenta metri, ospita diversi allestimenti permanenti dedicati alla storia del territorio, e diverse mostre temporanee. (Per la visita, contattare l’Associazione Il Torrazzo: T+39 366 4326860; iltorrazzoassociazione@gmail.com). L’intero borgo offre poi scorci su quelli che una volta erano i mestieri più diffusi. Ogni zona del paese era infatti sede di diverse “corporazioni”: quella degli artigiani, quella dei commercianti, quella dei pescatori. Quest’ultimo è facilmente riconoscibile perché affacciato sul Canale Navarolo! Ogni anno, la rievocazione storica del Palio delle Contrade riporta in piazza attrezzi e mestieri di un tempo; in questa occasione si ripropone anche la tradizionale gara di barche spinte a palo.
Tempo: 2 ore